Simply Scouting

Siamo arrivati in 39 mila da 150 paesi diversi, il 27 luglio e fino al 7 agosto, a Rinkaby in Svezia per il 22mo World Scout Jamboree, “l'incontro mondiale” per ragazzi e ragazze scout dai 14 ai 17 anni, che si svolge ogni quattro anni.

Siamo arrivati con ogni mezzo, 12 ragazzi addirittura in bicicletta dall'Uganda! Dall’Italia siamo partiti in 1.300, appartenenti alle due associazioni riconosciute a livello mondiale (Cngei e Agesci), per partecipare al più grande campo scout mai organizzato. Per mesi migliaia di volontari svedesi e di diverse altre nazionalità hanno lavorato alla preparazione del luogo che avrebbe ospitato l’incontro (con una superficie pari a 800 campi di calcio) e delle attività che poi hanno impegnato noi ragazzi partecipanti. Attività di molti tipi perché, se da un lato lo scautismo è rimasto fedele ai principi dettati oltre cent’anni fa dal fondatore Baden Powell, ha anche saputo tenersi al passo con i tempi e oggi è un movimento educativo che in tutto il mondo conta oltre 40 milioni di giovani. Quindi, accanto alle classiche avventure nella natura, alla cucina da campo e alle costruzioni con il legno, gli scout al Jamboree hanno potuto confrontarsi con le nuove tecnologie: nella cittadella sorta per l’occasione erano persino attive un'emittente televisiva dell'evento, una stazione radio, un giornale, ma è stata anche creata una app per smartphone, mentre genitori e amici in ogni angolo del mondo potevano avere le ultime notizie grazie alle piattaforme dei social network e le webcam puntate sul campo che trasmettevano in diretta l'evento 24 ore su 24. Il tema che ha ispirato l’incontro è stato Simply Scouting, che per i ragazzi arrivati in Svezia si è tradotto in una grande lezione sull’educazione alla pace e alla convivenza, messa in pratica grazie agli incontri e al confronto, durante tutta la durata del campo, con culture, abitudini e religioni che rappresentano davvero ogni angolo del mondo.
I tre temi principali dell'evento erano Incontro, Natura, Solidarietà: temi molto vicini al movimento scout.
Anch'io, capo scout della squadriglia Falchi del reparto Andromeda di Creazzo, ho avuto il privilegio di partecipare a questo evento, come ambasciatore dell'Italia e del mio paese, al meeting internazionale, dopo un anno di preparazione e grazie alla disponibilità e l'entusiasmo di altri capi scout veneti e non, che ho condiviso con altri ragazzi/e del Veneto.
Un esperienza fantastica, indimenticabile, a contatto con culture e religioni completamente diverse, che convivevano pacificamente nell'incontro e nel rispetto gli uni degli altri. Penso che sia una delle più belle esperienze che possa vivere un quindicenne!
Anche in quel campo è iniziato il Ramadan e i ragazzi musulmani hanno potuto rispettare i precetti della loro fede, così come noi celebravamo le nostre Sante Messe, per poi ritrovarci al termine a condividere giochi, lavori, momenti di rilassamento, di riflessione, di puro svago insieme con naturalezza e senza alcuna barriera, neanche quella linguistica perché se non bastavano l'inglese o il francese ci si capiva a motti, a smorfie ecc...
La mia emozione poi è stata grande anche quando sono riuscito ad incontrare uno dei ragazzi scout, partiti alcuni mesi prima da casa propria in bicicletta dall'Uganda, che con l'aiuto economico di tanti altri scout del mondo, compresi i miei amici di reparto con i quali abbiamo realizzato delle borse in stoffa e poi le abbiamo vendute, sono stati testimoni primi di quel contenuto di Solidarietà alla base dell'evento.
Erano parecchi anni che un ragazzo di Creazzo non partecipava a questa avventura, che viene proposta ogni volta in un luogo diverso del mondo: il prossimo Jamboree si svolgerà nel 2015 in Giappone.
Un ringraziamento speciale va ai miei genitori, in primo luogo che mi hanno incoraggiato, sostenuto e finanziato durante la mia avventura in Svezia, il mio magnifico Gruppo Scout con Lovi e Vale ma anche tutta la Comunità Capi, che hanno accolto la mia richiesta con molto entusiasmo e mi hanno permesso di partecipare, seguendo attivamente il mio percorso di preparazione e un grazie va anche a Guido, per le sue “dritte”.
Solo un piccolo rammarico in una domanda: perché di questo evento, di carattere mondiale, che ha visto tanti giovani “costruire” tolleranza, solidarietà, rispetto per la terra, rispetto per il prossimo ecc.... nessun media ha scritto o parlato, a parte qualche sporadico e piccolo trafiletto?
A me è sembrata veramente “una cosa grande”!

A tutti Buona Strada.
Sante Spagnolo

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