A spasso nel tempo

Viaggiare nel tempo? Impossibile, direte voi, ma con il reparto Andromeda tutto diventa possibile!

Infatti il tema del campo estivo è stato proprio “Ritorno al futuro”. In due settimane siamo passati dagli antichi faraoni ai moderni anni ’60.

L’alta squadriglia formata dai ragazzi del terzo e quarto anno è partita sabato 28 luglio per recarsi a Val Malene con tanta voglia di godersi ogni singolo momento di quel campo che sarebbe sicuramente stato memorabile.

Il montaggio del campo non è andato per il meglio, perché fin da subito il cielo ha voluto darci il suo benvenuto con un bell’acquazzone!

Comunque non ci siamo lasciati scoraggiare e il giorno dopo, quando siamo stati raggiunti dal resto del reparto, eravamo tutti carichissimi e pieni di voglia di fare.

Ero molto felice di vedere la squadriglia Volpi al completo.

Subito ci siamo dati da fare per montare angoli e tende. I risultati sono stati eccellenti con costruzioni pioneristiche innovative e originali.

Il giorno dopo abbiamo intrapreso il nostro viaggio nel tempo, insieme a Martin e Doc a bordo della DeLorean, con una giornata tutta all’egiziana durante la quale ci siamo dedicati alla costruzione di imponenti portali e piramidi.

La sera del giorno seguente prima ancora del concludersi del fuoco abbiamo avuto una sorpresa: siamo stati visitati da due strani individui che ci hanno portato al tempio del Dio Seth e così è cominciata la caccia al tesoro notturna per liberare Martin intrappolato nella piramide. Ci siamo dovute inerpicare su per il bosco, ma ne è valsa la pena, infatti ci siamo classificate prime, bravissime ragazze!

Dopo il fuoco vado a letto, mi butto e mi addormento. Vengo svegliata nel bel mezzo della notte, guardo l’ora: le 3.30!

Stanchissime riusciamo ad alzarci tutte e veniamo portati fino ad un rifugio in macchina. Lo scopo di quell’uscita notturna? Fare colazione guardando l’alba.

È stato davvero fortissimo vedere il cielo passare dal viola, al rosa, all’arancione finendo col veder sorgere da dietro le montagne un sole giallo e splendente che riempiva il cielo di raggi luminosi; e tutto questo con una tazza di latte fumante in mano accoccolati sotto le coperte ed in ottima compagnia.

Una volta tornati giù ci siamo catapultati nel futuro. Tutti speriamo che tra qualche anno ci possa essere più collaborazione tra gli esseri umani ed è stata proprio questa fratellanza il tema della giornata.

Dopo un venerdì passato nel medioevo è arrivato il sabato, giornata molto faticosa sotto tutti i punti di vista. Abbiamo infatti appreso la mattina stessa che ci sarebbe stata la gara di cucina. Subito ogni squadriglia ha scelto gli ingredienti per preparare le proprie pietanze e nelle ore seguenti nessuno si è più mosso dagli angoli, perché tra verdure da pelare, carne, e pasta da cuocere c’era proprio un gran da fare.

Come ad ogni gara di cucina che si rispetti si è finito di mangiare alle 3 e mezza passate, ma eravamo comunque tutti soddisfatti e con la pancia bella piena!!

Probabilmente a causa di tutto il cibo ingerito la sera eravamo tutti molto stanchi e con una gran voglia di dormire.

Il fuoco serale è stato però interrotto. Motivo? Gioco notturno. E via sotto le stelle a sfidare il conte Dracula che aveva morso Martin condannandolo così a diventare un vampiro e a luccicare alla luce del sole per l’eternità. Alla fine siamo riusciti a batterlo e siamo tornati a letto, stanchi ma felici per la giornata di relax che ci aspettava.

Infatti era arrivata la domenica e con essa la giornata dei genitori che significa riposo e quantità industriali di cibo di ogni genere. È sempre bello vedere tutte le famiglie che pranzano felici. Nel pomeriggio però i genitori hanno dovuto affrontare un gioco a tappe.

Si sono così formate le squadriglie, ognuna con il proprio urlo, ed era molto bello vederli agguerriti e allo stesso tempo con così tanta voglia di ridere e divertirsi.

Poi anche gli ultimi genitori se ne sono andati e così è volata la prima settimana di campo.

Ma non era tempo di guardarsi indietro, perché i capi ci hanno annunciato che il giorno seguente ci sarebbe stata la famigerata uscita di alta! Essendo alla mia prima esperienza avevo davvero paura di partire, specialmente perché ci è sempre stata descritta come qualcosa di terribile e mortale.

La mattina dopo è stata molto dura alzarsi, ci siamo svegliati prima del solito e ancora mezzi addormentati siamo partiti.

Sotto il sole e con lo zaino pesante la fatica cominciava a farsi sentire e, lungo i parecchi metri di dislivello le pause sono state frequenti . Finalmente ecco il rifugio.

Ci siamo subito seduti, tutti stanchissimi, ma soddisfatti di avercela fatta.

Dopo mangiato siamo andati a sistemare le nostre cose e dopodiché tutti al piano di sotto per giocare veri e propri tornei di Scala Quaranta, Scopa, Macchiavelli e Dubito.

Verso le cinque ci annunciano che la pausa è finita; cominciamo a costruire dei speciali fornelletti che ci sarebbero serviti per cucinare la cena.

Infatti poco dopo eravamo tutti fuori, ognuno con il proprio fornellino a cucinare le zuppe Knoor. Insomma, non è di certo stata una delle migliori cene della mia vita ma, una volta tornati in rifugio, abbiamo potuto mangiare lo strudel e dopo due belle fette la mia pancia era piena.

Così dopo una serata passata a ridere e a scherzare siamo andati tutti a letto e, tedeschi che parlano nel sonno a parte, ci siamo addormentati. La mattina seguente alle 7:30 eravamo già in piedi pronti a raggiungere Cima d’Asta a quasi 3.000 metri d’altitudine.

La salita è stata molto faticosa, ma una volta arrivati in cima le nuvole hanno lasciato spazio ad una vista spettacolare.

Dopo una breve pausa siamo dovuti ripartire per tornare al campo. Durante il ritorno sono stati pochi i momenti in cui non si sentiva cantare, l’allegria era tanta e il panorama mozzafiato.

Insomma la fatica è stata tanta, ma le cose che mi sono rimaste impresse dell’uscita sono ben altre e sono quelle cose che ti fanno capire quanto sia fantastico essere uno scout.

Con chi faresti esperienze simili altrimenti?

Tornati al campo siamo stati accolti con gioia da tutto il resto del reparto e dopo una bella doccia (ovviamente ghiacciata), siamo piombati in un dolce sonno.

Il giorno dopo ci siamo svegliati in Grecia dove abbiamo ovviamente partecipato alle Olimpiadi. Le specialità erano un po’ bizzarre: lancio del sasso, lancio della canna di bambù o ancora corsa con lo zaino pieno di sassi. Il divertimento è comunque stato tanto (specialmente da parte del nostro capo Bass!) e i vincitori sono stati adeguatamente premiati con le corone d’alloro.

Le attività previste per il giorno seguente non si sono potute svolgere a causa del maltempo che ci ha tenuti chiusi in tenda per tutto il giorno.

Il venerdì è stata una giornata all’insegna della PACE e dell’AMORE. Siamo andati tutti a Woodstock dove Martin ha trovato “l’erba miracolosa” che è riuscita a guarirlo dal morso di vampiro.

Nel pomeriggio abbiamo cominciato a smontare il campo e cosa succede ovviamente? Mi cade un palo sul dito! Così per andare al pronto soccorso mi sono persa l’ultimo fuoco del campo. Mi è dispiaciuto molto, ma una volta tornata in tenda mi aspettava una bella sorpresa: ho trovato tutte che dormivano e un biglietto sul mio cuscino con scritto: “Svegliaci quando torni!”. In quel momento ho davvero voluto bene a tutta la mia squadriglia, sono stata molto felice del pensiero che avevano avuto per me e del fatto che erano addirittura disposte a svegliarsi (cosa non facile dopo due settimane di campo) per sentire come stavo. Comunque le ho lasciate tranquille e mi sono addormentata con un sorriso enorme.

I vincitori di quest’anno sono stati i Falchi, bravissimi!! Mentre a noi, invece, è toccato l’ultimo posto, ma non importa, perché ci siamo comunque divertite un sacco e sono state due settimane indimenticabili!

Una volta tornati a Creazzo, durante lo scarico del camion la stanchezza era tanta, ma la voglia di godersi quegli ultimi momenti insieme era più forte. Così dopo aver svuotato i furgoni ci siamo salutati e siamo tornati a casa.

Il primo pensiero che mi assale quando salgo in macchina è “Caspita, è già finito tutto”.

E mi è venuta un’incredibile voglia di ripartire e tornare a Val Malene per rivivere altre due settimane (o anche più!) come quelle!

E se è vero che, come dice Baden Powell , “l’unico vero successo è la felicità” allora questo campo è sicuramente stato un successo!

Un grazie a tutti per aver reso questo campo indimenticabile!

Buona caccia, sempre…SCOUT!

 

Angela Andriollo

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